Sempre sorridenti, di buon carattere e disponibili: insomma buoni ad ogni costo. Così spesso vengono rappresentate le persone con sindrome di Down. AIPD, insieme ad Aldo e al duo comico “Le Coliche”, sceglie la Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down (13 ottobre) per sfidare il luogo comune e proporre un’immagine e un linguaggio non stereotipato. Lo fa attraverso la campagna “Il problema di Aldo”, che lancia con un video in cui invita tutti in piazza, per conoscere e sostenere l’impegno di AIPD per l’inclusione delle persone con sindrome di Down.
Ma proprio Aldo in piazza ha deciso di non esserci e lo fa sapere senza tanti giri di parole e con poco garbo: perché Aldo ha “un problema”. E il suo problema non è la sindrome di Down, ma il suo caratteraccio. Insofferente alle “moine” che troppo spesso deve sopportare, come un eterno bambino , Aldo si comporta un po’ da “cafone” E’ più tifoso che militante, preferisce la poltrona alla piazza, la “Magica Roma”( o i Lupi rossoblù) al banchetto dell’associazione.
IL DIRITTO DI ESSERE COME SI E’
L’AIPD ha scelto questa giornata per lanciare un messaggio nuovo. Chi ha la sindrome di Down, o qualsiasi altra disabilità, non è santo, né martire, né eroe. Eppure, le cronache ci parlano di queste persone per lo più quando compiono qualcosa di drammatico, o di straordinario. Le famiglie e l’associazione, che vivono ogni giorno accanto a loro, sanno quanto sia difficile superare questa immagine e veder riconosciuto il loro diritto ad essere semplicemente ciò che sono. Solo quando riconosceremo alle persone con disabilità il diritto di esprimere anche i loro limiti, i loro difetti e le loro idee, giuste o sbagliate che siano, allora potremo dire di essere sulla strada giusta verso l’inclusione.
L’inclusione si costruisce giorno dopo giorno, riconoscendo il diritto di ciascuno ad essere semplicemente ciò che è, ad esprimere le proprie opinioni, le proprie emozioni e anche il proprio malumore e la propria insofferenza.